Associazione per la difesa del suolo e delle risorse idriche

MEMORIA DEL SOCIO ORDINARIO CAV. TEODORO MONTICELLI SULL’ORIGINE DELLE ACQUE DEL SEBETO DI NAPOLI ANTICA, DI POZZUOLI EC. LETTA NELLA TORNATA DE’ 15 GIUGNO 1828.

In questo suo breve saggio Monticelli, alla ricerca delle scaturigini che alimentano l'antico acquedotto della Bolla a est di Napoli, adotta un approccio sperimentale, scendendo di persona nei canali, effettuando saggi e dando così via alla moderna idrogeologia.

Parte il Monticelli dallo studio della trattatistica precedente, ma con acuminato spirito critico.

A proposito dell'antica captazione della "Bolla", all'origine del Sebeto: Val quanto dire, che l'architetto idraulico della nostra Capitale non passò mai al di là della Bolla, non conobbe, né esaminò mai quel luogo, e non vide mai il camino sotterraneo dell'unico condotto superiore alla Bolla, né il punto ove l'acqua si divide in due porzioni, una delle quali per Poggio Reale, e per Porta Capoana s'introduce in Napoli, e l'altra sorge all'aria nella casa della Bolla, e forma il Sebeto! Quale oscitanza per un celebre architetto idraulico.

In pratica Monticelli constatava che lo strato di suolo permeabile alla pioggia nella zona di origine dell’acquedotto terminava a una quindicina/ventina di metri di profondità, ove aveva inizio uno strato più impermeabile. E questo facendo diversi scavi di saggio.

Il terreno, di cui parlo, è composto da rottami di lava, di scorie, e di smalti conglutinati con sabbia fina rossigna sì fattamente, che vi è bisogno del ferro per romperne la compattezza nel fondo delle grotte e de' canali, come io feci praticare in più punti.

Monticelli individua e descrive la tecnica adottata dagli antichi per la captazione: essa consiste nello scavare il cunicolo – possibilmente in direzione quanto più perpendicolare rispetto a quella del flusso d’acqua sotterranea – al di sotto del livello della falda stessa, in modo che ne sia “immerso”. La muratura del cunicolo è interrotta da molte finestrelle dalle quali sorgono o in tante bollicine, od a zampa di oca, o stillano a goccia a goccia dalle volte delle grotte e de' canali.

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