Alessandro Manetti era stato nel 1809 l'unico straniero ammesso all'école des ponts et chaussées di Francia. Subentrò nella bonifica della Val di Chiana al conte Vittorio Fossombroni, che aveva applicato la tecnica della bonifica per colmata e utilizzava, per il prosciugamento dei terreni paludosi, i detriti alluvionali trasportati dalle acque fluviali.
Manetti proseguì l'opera coordinando l'esecuzione delle colmate con importanti opere idrauliche.
Nella memoria del 1840 illustrò e giustificò le variazioni che aveva apportato all'originario piano del Fossombroni e provò che il nuovo assetto non avrebbe potuto arrecare danni "al superiore Valdarno e alla stessa città di Firenze".