Il 24 ottobre è stata presentata da ISPRA l'edizione 2025 del rapporto sul consumo di suolo in Italia, con i dati aggiornati al 2024.

Nell'anno è stata rilevata una crescita del consumo di suolo di 83,7 kmq (2,78 mq per ogni ettaro di territorio italiano), con un incremento del 15,6% rispetto al 2023.

Il dato è preoccupante: da anni si susseguono dichiarazioni e impegni sul contenimento del consumo di suolo, assunto come obiettivo nei preamboli di tutte le legislazioni regionali, senza risultati visibili.

Eppure l'azzeramento del consumo netto di suolo è tra gli obiettivi dell'Agenda globale per lo sviluppo sostenibile, del PNRR e del Piano per la transizione ecologica; il recente regolamento europeo sul ripristino della natura impone inoltre l'azzeramento della perdita netta di aree verdi urbane entro il 2030.

Il dato 2024 registra dunque il ritardo ormai insostenibile con cui si va verso l'attuazione concreta delle direttive europee in materia: ai proclami e alle dichiarazioni di principio non seguono ancora interventi efficaci grazie ai quali si possa intravedere un'inversione del trend di crescita degli ultimi 18 anni.

Di particolare rilievo e gravità è la tendenza al rialzo del consumo di suolo nelle aree a pericolosità idraulica (+1.303 ettari in zone a pericolosità media) e in quelle a pericolosità di frana (+608 ettari).