Indiscusso maestro dell’ingegneria sanitaria e direttore dell’Istituto di Idraulica e Costruzioni Idrauliche, Girolamo Ippolito era, nel 1930, giovane docente di Idraulica Industriale e Macchine Idrauliche della Regia Scuola Superiore Politecnica di Napoli, che pochi anni più tardi sarebbe diventata la Facoltà di Ingegneria.
Lo studio fu redatto per quello che all’epoca era il Consorzio di Bonifica della campagna in destra del basso Volturno. È particolarmente interessante poiché registra il passaggio definitivo, supportato da verifiche idrauliche ed economiche, dalla bonificazione per colmata delle aree depresse della pianura litoranea compresa tra il Volturno, l’Agnena e il Savone alla bonificazione per sollevamento meccanico delle acque.
Partendo dalla ricognizione dei piani di bonifica lasciati dal regime borbonico alla nuova Italia:
l’A. giunge alla conclusione che le colmate, già di fatto abbandonate a partire dal 1916, debbano essere messe ormai completamente da parte. Lo studio si conclude con la progettazione di massima di una centrale idrovora a servizio del polder di Mondragone; capostipite degli impianti di sollevamento meccanico in destra e in sinistra del Volturno che ancora oggi garantiscono il drenaggio artificiale delle aree depresse retrodunali di Castelvolturno e Mondragone.